Alba nera by Carioti Antonio

Alba nera by Carioti Antonio

autore:Carioti, Antonio [Carioti, Antonio]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Il fascismo nasce a Milano con il programma che si è detto, ma comincia a diventare un movimento di massa in Emilia, opponendosi ai socialisti nelle lotte di piazza. Possiamo parlare di una dialettica tra un’anima di sinistra (quella giacobina su cui insisteva Renzo De Felice) e una di reazione oppositiva al marxismo (secondo la lettura di Ernst Nolte)?

Ho sempre considerato eccessiva, da parte di De Felice, la sottolineatura di quella che lui definiva l’anima giacobina del fascismo. Ci sono elementi che si possono catalogare sotto questa etichetta, pulsioni rivoluzionarie che entrano nel crogiolo ideale del 1919 e lasciano tracce anche in seguito, ma non hanno mai un peso effettivo nella direzione di marcia politica del movimento, che è molto più influenzata dalla lotta contro quei socialisti che sbandieravano l’intenzione di «fare come in Russia». Tra gli agrari, nei ceti medi, persino nei settori conservatori del mondo cattolico, che pure ha acquisito una sua nuova rappresentanza politica diretta con il Partito popolare, il timore del «pericolo rosso» crea una potenziale base di sostegno al fascismo. Non c’è da stupirsi se nell’arco di poco più di un anno quello dell’antisocialismo – e soprattutto dell’antibolscevismo – diventa il fronte privilegiato per raccogliere consensi, in particolare dopo la sconfitta elettorale del novembre 1919, mentre i richiami giacobini restano solo uno dei fattori che differenziano i seguaci di Mussolini dalla destra più conservatrice, chiusa a ogni istanza di progresso sociale e di coinvolgimento delle classi popolari nella vita dello Stato.

Senza dubbio il fascismo ambisce a essere una forza di massa, ben diversa dai partiti elitari o di notabili, ma la lettura di Nolte in chiave antimarxista mi sembra la più efficace per analizzarne le mosse. L’assillo dei fascisti è porsi all’avanguardia in una specie di fronte di salvezza nazionale che sconfigga la sfida bolscevica, senza però tendere a ripristinare il vecchio ordine, dominato da forze che Mussolini giudicava da tempo invecchiate, superate, destinate alla sconfitta, sin da quando si era schierato per l’intervento nella Prima guerra mondiale.



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